Labirinto della Masone, Fontanellato
Franco Maria Ricci Editore
September 09, 2016
I quadri in cui il pittore John Martin rappresentò l’Apocalisse sono proiettati in grandi dimensioni: grandi scenari in cui gli elementi naturali si scatenano in tutta la loro forza e dove l’uomo, piccolo e inerme, non può che assistere alla fine del mondo e di se stesso. Il pubblico può quindi osservare l’Apocalisse, ovviamente attraverso la rappresentazione che ne da John Martin come qualcosa che si può ancora descrivere, cercare di capire, o di evitare. Gli scenari, inizialmente rappresentati attraverso la raffigurazione pittorica, si trasformano in acqua, fuoco, vento, fulmini, tempeste, circondano il pubblico. Il pubblico si trova a passare in mezzo a otto schermi in tulle collocati nel primo cortile interno in cui le quinte sono disposte in modo da riempire lo spazio centrale. Il pubblico, spostandosi in mezzo ad esse, “vive” con un approccio del tutto differente la furia degli elementi come se si trovasse al centro di calamità naturali. La spettacolarità delle immagini simboliche ripropone in chiave moderna il tema della fine del mondo legata alle catastrofi naturali, tema sempre più attuale. Una colonna sonora composta ad hoc evoca le voci strazianti di una natura violata.